Pensieri, opinioni, sfottò di una comitiva... tutta da capire!
"E so ioje e navvogghj assì c nniuw" ;)
giovedì, maggio 31, 2007
mercoledì, maggio 30, 2007
"Studere studere post mortem quam valere?" Un mazzo di cime di ciquere...
30 maggio 2007
Stipendi “under 30”: la caduta dei laureati
Nel 2006 busta paga più “leggera” del 2003
Crescono invece le retribuzioni dei diplomati soprattutto quelle dei tecnici-professionali (+5,9 per cento). In quattro anni il “premio” rispetto ai coetanei diplomati è diminuito di quasi un quarto. Si riduce il gap retributivo a sfavore delle ragazze. I risultati dell’indagine OD&M per Miojob sulle retribuzioni dei giovani dal 2003 a oggi. LA RIMONTA DEI DIPLOMATI: dal 2003 al 2006. TABELLE: titoli di studio, uomini vs donne, le aree geografiche e i settori che pagano di più. BLOG: conviene ancora laurearsi?
di FEDERICO PACE
La storia degli stipendi dei laureati italiani è la cronaca di un tesoro esiguo che di anno in anno si va estinguendo fino a quasi esaurirsi. Una storia, per ora, senza lieto fine. Se è vero che i laureati guadagnano ancora qualche euro in più dei diplomati, non si può dire che le cose rimarranno così a lungo visto che le differenze si vanno assottigliando sempre di più. Tanto più che ora i loro coetanei diplomati, che hanno avuto sempre una paga più bassa, cominciano a rimontare diversi punti percentuali e pare quasi che per le imprese laureati o diplomati pari sono. Tanto che non sono pochi i laureati che a un colloquio di lavoro hanno smesso di raccontare la verità sul percorso di studi. Meglio non dire della laurea. Le aziende quasi si spaventano.
Ma veniamo ai dati. Nel 2003 un laureato con un’età compresa tra 24 e 30 anni occupato in un’attività impiegatizia si portava a casa uno stipendio lordo annuo pari a 22.936 euro. Nel 2006 lo stipendio supera di poco i 24 mila euro. Se si tiene conto del costo della vita, vuol dire che quel laureato oggi guadagna meno (-1 per cento) di quattro anni fa. Meglio è andata invece ai diplomati professionali che sono passati da poco più di 19 mila euro a 21.817 euro, ovvero il 5,9 per cento in più al netto del costo della vita (vedi tabella).
In quattro anni le diverse dinamiche delle retribuzioni hanno messo in moto una specie di sommovimento tellurico con i laureati che arretrano e i diplomati che avanzano. Nel 2003 il laureato guadagnava 2.500 euro in più di un diplomato di medie superiori e circa 3.543 euro in più di un diplomato tecnico-professionale. In quattro anni il “premio” rispetto ai suoi coetanei diplomati è diminuito quasi di un quarto ed è divenuto rispettivamente di 1.815 euro e di 2.362 euro. E i laureati “semplici” perdono anche se messi a confronto con chi ha conseguito un master (vedi tabella).
I dati sono quelli del rapporto di OD&M sulle retribuzioni dei giovani realizzato per Miojob. Nei dati messi a punto dall’ azienda di consulenza nei sistemi incentivanti e delle politiche retributive delle risorse umane, la rimonta diventa ancora più esplicita se si pensa che nel 2003 lo stipendio del diplomato era l’89,1 per cento del laureato mentre nel 2006 è divenuto il 92,5 per cento. La paga del diplomato professionale è passata dall’84,7 per cento del 2003 al 90,2 per cento del 2006.
“Il differenziale di crescita a favore dei diplomati – dice Mario Vavassori, presidente di OD&M (vedi intervista integrale) - si spiega con il fatto che i laureati scontano sempre di più il processo di apprendimento attraverso il quale devono passare quando entrano nelle imprese. Hanno studiato di più, questo è vero, ma quando entrano in azienda si trovano coinvolti in un iter per capire come funziona l’azienda che può durare anche a lungo. Così finisce che l’azienda tende a riconoscere di più al diplomato perché è già produttivo e in qualche modo ha scontato con uno stipendio inferiore il suo ingresso sul mercato del lavoro.” Ma non solo. A incidere è anche il fatto che il sistema produttivo italiano dominato dalle piccole e medie imprese pare assetato soprattutto di diplomati e dei laureati quasi non sa cosa farsene.
Se si guarda ai più giovani, ovvero agli “under 24” le cose vanno un poco meglio. I laureati giovanissimi hanno visto crescere lo stipendio in termini reali quasi del 4 per cento. Ma sempre meglio è andata ai ragazzi e alle ragazze uscite dagli istituti professionali che dal 2003 a oggi hanno visto crescere la paga del 21 per cento (vedi tabella).
Quanto alle differenze di genere, tra gli “under 30” si riduce il gap salariale. Se nel 2003 le ragazze con un’età compresa tra 24 e 30 anni guadagnavano l’88 per cento di quello che prendevano i loro colleghi maschi, nel 2006 la percentuale è salita al 92 per cento. In altri termini le retribuzioni delle “under 30” sono cresciute in termini reali del 5 per cento mentre quelle dei loro coetanei sono rimaste pressoché bloccate (vedi tabella).
Nel dettaglio territoriale si scopre che al Sud le retribuzioni dei giovani con un’età tra 24 e 30 anni sono cresciute del 7,8 per cento mentre al Centro si è fermata al 2,8 per cento e al Nord Ovest (vedi tabella).
In termini di settori, le imprese che pagano meglio i giovani sono quelle che operano nel credito e nell’assicurativo. Qui la paga nel 2006 tocca i 24.809 euro lordi l’anno. Ma le imprese dove le retribuzioni hanno mostrato una maggiore dinamica negli ultimi anni sono quelle attive nella comunicazione, spettacolo e sport (vedi tabella).
P.s. per saperne di più: miojob.repubblica.it
Stipendi “under 30”: la caduta dei laureati
Nel 2006 busta paga più “leggera” del 2003
Crescono invece le retribuzioni dei diplomati soprattutto quelle dei tecnici-professionali (+5,9 per cento). In quattro anni il “premio” rispetto ai coetanei diplomati è diminuito di quasi un quarto. Si riduce il gap retributivo a sfavore delle ragazze. I risultati dell’indagine OD&M per Miojob sulle retribuzioni dei giovani dal 2003 a oggi. LA RIMONTA DEI DIPLOMATI: dal 2003 al 2006. TABELLE: titoli di studio, uomini vs donne, le aree geografiche e i settori che pagano di più. BLOG: conviene ancora laurearsi?
di FEDERICO PACE
La storia degli stipendi dei laureati italiani è la cronaca di un tesoro esiguo che di anno in anno si va estinguendo fino a quasi esaurirsi. Una storia, per ora, senza lieto fine. Se è vero che i laureati guadagnano ancora qualche euro in più dei diplomati, non si può dire che le cose rimarranno così a lungo visto che le differenze si vanno assottigliando sempre di più. Tanto più che ora i loro coetanei diplomati, che hanno avuto sempre una paga più bassa, cominciano a rimontare diversi punti percentuali e pare quasi che per le imprese laureati o diplomati pari sono. Tanto che non sono pochi i laureati che a un colloquio di lavoro hanno smesso di raccontare la verità sul percorso di studi. Meglio non dire della laurea. Le aziende quasi si spaventano.
Ma veniamo ai dati. Nel 2003 un laureato con un’età compresa tra 24 e 30 anni occupato in un’attività impiegatizia si portava a casa uno stipendio lordo annuo pari a 22.936 euro. Nel 2006 lo stipendio supera di poco i 24 mila euro. Se si tiene conto del costo della vita, vuol dire che quel laureato oggi guadagna meno (-1 per cento) di quattro anni fa. Meglio è andata invece ai diplomati professionali che sono passati da poco più di 19 mila euro a 21.817 euro, ovvero il 5,9 per cento in più al netto del costo della vita (vedi tabella).
In quattro anni le diverse dinamiche delle retribuzioni hanno messo in moto una specie di sommovimento tellurico con i laureati che arretrano e i diplomati che avanzano. Nel 2003 il laureato guadagnava 2.500 euro in più di un diplomato di medie superiori e circa 3.543 euro in più di un diplomato tecnico-professionale. In quattro anni il “premio” rispetto ai suoi coetanei diplomati è diminuito quasi di un quarto ed è divenuto rispettivamente di 1.815 euro e di 2.362 euro. E i laureati “semplici” perdono anche se messi a confronto con chi ha conseguito un master (vedi tabella).
I dati sono quelli del rapporto di OD&M sulle retribuzioni dei giovani realizzato per Miojob. Nei dati messi a punto dall’ azienda di consulenza nei sistemi incentivanti e delle politiche retributive delle risorse umane, la rimonta diventa ancora più esplicita se si pensa che nel 2003 lo stipendio del diplomato era l’89,1 per cento del laureato mentre nel 2006 è divenuto il 92,5 per cento. La paga del diplomato professionale è passata dall’84,7 per cento del 2003 al 90,2 per cento del 2006.
“Il differenziale di crescita a favore dei diplomati – dice Mario Vavassori, presidente di OD&M (vedi intervista integrale) - si spiega con il fatto che i laureati scontano sempre di più il processo di apprendimento attraverso il quale devono passare quando entrano nelle imprese. Hanno studiato di più, questo è vero, ma quando entrano in azienda si trovano coinvolti in un iter per capire come funziona l’azienda che può durare anche a lungo. Così finisce che l’azienda tende a riconoscere di più al diplomato perché è già produttivo e in qualche modo ha scontato con uno stipendio inferiore il suo ingresso sul mercato del lavoro.” Ma non solo. A incidere è anche il fatto che il sistema produttivo italiano dominato dalle piccole e medie imprese pare assetato soprattutto di diplomati e dei laureati quasi non sa cosa farsene.
Se si guarda ai più giovani, ovvero agli “under 24” le cose vanno un poco meglio. I laureati giovanissimi hanno visto crescere lo stipendio in termini reali quasi del 4 per cento. Ma sempre meglio è andata ai ragazzi e alle ragazze uscite dagli istituti professionali che dal 2003 a oggi hanno visto crescere la paga del 21 per cento (vedi tabella).
Quanto alle differenze di genere, tra gli “under 30” si riduce il gap salariale. Se nel 2003 le ragazze con un’età compresa tra 24 e 30 anni guadagnavano l’88 per cento di quello che prendevano i loro colleghi maschi, nel 2006 la percentuale è salita al 92 per cento. In altri termini le retribuzioni delle “under 30” sono cresciute in termini reali del 5 per cento mentre quelle dei loro coetanei sono rimaste pressoché bloccate (vedi tabella).
Nel dettaglio territoriale si scopre che al Sud le retribuzioni dei giovani con un’età tra 24 e 30 anni sono cresciute del 7,8 per cento mentre al Centro si è fermata al 2,8 per cento e al Nord Ovest (vedi tabella).
In termini di settori, le imprese che pagano meglio i giovani sono quelle che operano nel credito e nell’assicurativo. Qui la paga nel 2006 tocca i 24.809 euro lordi l’anno. Ma le imprese dove le retribuzioni hanno mostrato una maggiore dinamica negli ultimi anni sono quelle attive nella comunicazione, spettacolo e sport (vedi tabella).
P.s. per saperne di più: miojob.repubblica.it
giovedì, maggio 24, 2007
Milan the Champion
Chattata di martedi 22 maggio tra Fofinha e NgMcheil:
(11.27) ngmcheil: mne'spzzat d gam a da sta domani nn ci sono per nessuno pensa che stacchero' tutto pure il gas puo' crollare il mondo
(11.29) Fofinh4: pure l'acqua e la luce?
(11.30) ngmcheil: si lascio solo la corrente per il televisore
NgMcheil ieri sera sono andata al cinema, ma il mio pensiero era rivolto sempre a te, ti immaginavo incollato al televisore :D, ti sei ricordato di staccare il gas?Il cellulare sicuramente si, visto che ho provato a chiamarti al primo gol del Milan ;)
Però tu avevi promesso silenzio fino al 23 Maggio, da oggi quindi non avrai più scuse per non uscire o non parlare.. torna quello di una volta :D
Michelino alla faccia di tutti i tirapiedi e invidiosi ti dedico questo post e a loro consiglio di cambiare mestiere perchè neanche in questo sono bravi ;)
Ps: la chattata l'ho messa a fin di bene ;)
NB: il nostro tifoso mi ha fatto notare che ho sbagliato foto.. ma io l'ho fatto di proposito, per far crepare ancora di più tutti gli invidiosi..cmq rimedio aggiungendo una foto di questo anno (spero!!!).
(11.27) ngmcheil: mne'spzzat d gam a da sta domani nn ci sono per nessuno pensa che stacchero' tutto pure il gas puo' crollare il mondo
(11.29) Fofinh4: pure l'acqua e la luce?
(11.30) ngmcheil: si lascio solo la corrente per il televisore
NgMcheil ieri sera sono andata al cinema, ma il mio pensiero era rivolto sempre a te, ti immaginavo incollato al televisore :D, ti sei ricordato di staccare il gas?Il cellulare sicuramente si, visto che ho provato a chiamarti al primo gol del Milan ;)
Però tu avevi promesso silenzio fino al 23 Maggio, da oggi quindi non avrai più scuse per non uscire o non parlare.. torna quello di una volta :D
Michelino alla faccia di tutti i tirapiedi e invidiosi ti dedico questo post e a loro consiglio di cambiare mestiere perchè neanche in questo sono bravi ;)
FORZA MILAN!!!
Ps: la chattata l'ho messa a fin di bene ;)
NB: il nostro tifoso mi ha fatto notare che ho sbagliato foto.. ma io l'ho fatto di proposito, per far crepare ancora di più tutti gli invidiosi..cmq rimedio aggiungendo una foto di questo anno (spero!!!).
Buon compleanno a...
Un tempo riuscivo a ricordare senza problemi tutti i compleanni, poi un po' la vecchiaia, un po' la lontananza, un po' i 1000 pensieri ho cominciato a dimenticare qualcuno..e tra questi proprio colui che ogni 1 luglio, puntuale come sempre a mezzanotte, mi telefona per primo..
Per rimediare ai mancati auguri dello scorso anno, quest'anno non solo la telefonata poco dopo mezzanotte ma anche il post e una buonissima torta:
E come la campagna rimane di Giorgia nonostante i suoi 1000 commenti per rivendicarla, facciamo i migliori auguri al... FRATELLO DI GIORGIA :D
A giocare ;)
AUGURI GIUAN!!!!
Per rimediare ai mancati auguri dello scorso anno, quest'anno non solo la telefonata poco dopo mezzanotte ma anche il post e una buonissima torta:
E come la campagna rimane di Giorgia nonostante i suoi 1000 commenti per rivendicarla, facciamo i migliori auguri al... FRATELLO DI GIORGIA :D
A giocare ;)
AUGURI GIUAN!!!!
giovedì, maggio 17, 2007
sabato, maggio 12, 2007
venerdì, maggio 11, 2007
Cosa pensi di me?!?!?
Buongiorno a tutti!
Prima di svelare il tema di questo nuovo post, voglio fare una piccola premessa..
L'idea non è stata mia; tempo fa l'amministratore, poichè eccessivamente impegnato, mi ha chiesto di realizzare questo post, partorito a sua volta dalla mente malata e perversa del nostro ex postatore Doraemonac che, da quando è stato richiamato dalla sua nave, non è riuscito a trovare un minuto di tempo per lasciare un solo commento e per deliziarci con uno dei suoi post.. (non specifichiamo che ora è in ferie per un mese :D)..
Cominciamo.. nell'immagine sottostante sono riportate le foto di alcuni componenti di questo blog e ad ognuno è stato associato un numero.. lo scopo di questo post è di capire cosa pensiamo realmente delle persone che ci circondano e con cui ci vediamo almeno alle feste comandate ;)
L'idea iniziale era quella di specificare 3 pregi e 3 difetti di ciascuno, ma io credo siano eccessivi e dato che dopo tanti "passaparola" alla fine l'autrice del post sono io, fisso il limite minimo ad 1 quello massimo invece lo affido alla vostra libertà di pensiero.
In conclusione, dovreste lasciare un commento in cui, accanto a ciascun nome, specificate almeno un pregio e un difetto di ognuno..
Un'ultima richiesta.. vi chiedo di prenderla con molta ironia, non voglio che questo post sia causa di liti ;)
Buon lavoro!!!
PS: Specifico inoltre, che la scelta delle foto non è stata mia e la mancanza di qualche soggetto è da attribuire alla scarsa memoria e alla mancanza di fotografie significative.. Se gli assenti vogliono mettersi in gioco, possono specificarlo nel commento..
NB:Come da promessa sono state aggiunte le nuove foto..mi scuso per l'attesa ma nel weekend riposo anche io ;)
Prima di svelare il tema di questo nuovo post, voglio fare una piccola premessa..
L'idea non è stata mia; tempo fa l'amministratore, poichè eccessivamente impegnato, mi ha chiesto di realizzare questo post, partorito a sua volta dalla mente malata e perversa del nostro ex postatore Doraemonac che, da quando è stato richiamato dalla sua nave, non è riuscito a trovare un minuto di tempo per lasciare un solo commento e per deliziarci con uno dei suoi post.. (non specifichiamo che ora è in ferie per un mese :D)..
Cominciamo.. nell'immagine sottostante sono riportate le foto di alcuni componenti di questo blog e ad ognuno è stato associato un numero.. lo scopo di questo post è di capire cosa pensiamo realmente delle persone che ci circondano e con cui ci vediamo almeno alle feste comandate ;)
L'idea iniziale era quella di specificare 3 pregi e 3 difetti di ciascuno, ma io credo siano eccessivi e dato che dopo tanti "passaparola" alla fine l'autrice del post sono io, fisso il limite minimo ad 1 quello massimo invece lo affido alla vostra libertà di pensiero.
In conclusione, dovreste lasciare un commento in cui, accanto a ciascun nome, specificate almeno un pregio e un difetto di ognuno..
Un'ultima richiesta.. vi chiedo di prenderla con molta ironia, non voglio che questo post sia causa di liti ;)
Buon lavoro!!!
PS: Specifico inoltre, che la scelta delle foto non è stata mia e la mancanza di qualche soggetto è da attribuire alla scarsa memoria e alla mancanza di fotografie significative.. Se gli assenti vogliono mettersi in gioco, possono specificarlo nel commento..
NB:Come da promessa sono state aggiunte le nuove foto..mi scuso per l'attesa ma nel weekend riposo anche io ;)
martedì, maggio 08, 2007
Fuck striscia...
Dal box OkNotizia in basso a destra:
I trucchi sleali di Striscia
Nel post ci sono due video che mostrano come anche Striscia quando è nel suo interesse utilizza gli stessi mezzucci vili che vuol far credere essere monopolio della stampa "dipendente".
Qui il video originale dell'intervista di Pietro Ricca a Emilio Fede
Qui il video "ritoccato" da Striscia la Notizia
..ah nel video si sente più volte parlare di rete abusiva e telegiornale abusivo, se qualcuno ancora dovesse non sapere perché, eccolo spiegato proprio dal legittimo detentore dei diritti televisivi RUBATI da rete 4. Il video è di Ricca.
"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"
I trucchi sleali di Striscia
Nel post ci sono due video che mostrano come anche Striscia quando è nel suo interesse utilizza gli stessi mezzucci vili che vuol far credere essere monopolio della stampa "dipendente".
Qui il video originale dell'intervista di Pietro Ricca a Emilio Fede
Qui il video "ritoccato" da Striscia la Notizia
..ah nel video si sente più volte parlare di rete abusiva e telegiornale abusivo, se qualcuno ancora dovesse non sapere perché, eccolo spiegato proprio dal legittimo detentore dei diritti televisivi RUBATI da rete 4. Il video è di Ricca.
"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"
lunedì, maggio 07, 2007
Ognitanto un post serio...spero leggiate almeno qualke riga...
...agli amici fasci che conoscono bene questo tema e si battono ogni giorno per quella cultura della legalità che pare sia sventolata solo a destra e che la sinistra guarda solo quando è kiamata ad esprimersi a riguardo...
Questo è un problema di ogni italiano e qui a Roma più che a Bitonto è una realtà in cui mai mi sono imbattuto prima...
Articolo di repubblica.it di oggi.
Aiuto, sono di sinistra, ma sto diventando razzista
GENTILE Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, dell'importanza dell'istruzione, delle buone letture e dello studio, l'etica del lavoro e del sacrificio per ottenere qualcosa di duraturo e vero nella vita.
Lotto ogni giorno, al loro fianco, contro la cultura del nulla e dell'apparire, contro i Tronisti e le Veline e i Grandi Fratelli.
Ma questo è un altro discorso e quindi torno subito a me ed alla mia richiesta di aiuto.
A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo.
Non c'è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana.
Ad una signora anziana che ha tossito (forte e ripetutamente) sul tram la giovane ragazza slava seduta davanti a lei ha detto: "Se sei malata devi scendere, vecchia!!". Alle mie rimostranze sia la ragazza che il suo accompagnatore hanno semplicemente risposto: "Tu che c.. o vuoi, fatti i c.. i tua", proprio così tua, alla romana.
Altro giro sul tram, affollato. Sale una vecchietta, si avvicina ad una ragazza di colore, la più vicina all'entrata e seduta tra altre 2 persone anziane e, gentilmente, le chiede il posto: prima non risponde e poi, all'insistenza dell'anziana biascica un "vaffanc.. vecchia puttana". Il vecchietto seduto si alza per darle il posto: io intervengo per dire che non è giusto, lei è giovane e può benissimo alzarsi per una vecchietta. Quella si alza, mi guarda, dice qualcosa e poi mi sputa la gomma americana che ciancicava: l'ho presa per il colletto e l'ho sbattuta fuori dal tram, alla fermata. Tutti ad applaudire ma io mi sono vergognato come un ladro per la mia reazione ed alla fermata successiva sono sceso.
Lavorando al Quirinale ogni tanto vado a comprare un panino in piazza Fontana di Trevi: ho sventato 2 borseggi da parte delle zingarelle. Ad un turista di Palermo ho fatto recuperare tutto il bottino che gli era stato trafugato e, appena mi accorgo della loro presenza di branco in caccia, avverto la polizia che staziona alla fontana: nessuno si muove perché devono stare vicino alle moto o alle macchine.
Ed allora capisco che Fontana di Trevi è terra di nessuno, tra decine di venditori di pistolette che fanno le bolle di sapone e di quegli aggeggi rumorosissimi che si lanciano in aria e fanno il verso dei grilli mentre le bande imperversano.
Di fronte agli stupri che avvengono, troppo frequentemente, in varie città italiane, mi chiedo: e se io stuprassi una giovane araba alla Mecca o a Casablanca, se venissi preso dalla locale polizia a cosa andrei incontro? E se a Bucarest, in metropolitana, avessi accoltellato un giovane rumeno per una spinta ricevuta, che mi avrebbero fatto le locali autorità? Perché devo essere sempre buono ed accogliente con i nomadi, ahi tasto dolentissimo e pericolosissimo, quando questi rubano, si ubriacano, violano la mia casa e la mia intimità, quando rovistano nei cassonetti e buttano tutto fuori, quando mendicano con cattiveria e violenza, quando bastonano le immigrate che non vogliono prostituirsi, quando sbattono i bambini in strada o mandano i figli a scuola con i pidocchi?
Perché se chiedo l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann?
Perché lo schieramento politico che mi rappresenta, se io chiedo certezza delle pene e della detenzione, mi risponde con Mastella che nomina direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia quel Nuvoli Gianpaolo che, secoli fa ormai, ai tempi di Mani Pulite, ebbe a dire di Borrelli "se il procuratore fosse condotto alla forca sarei in prima fila per assistere all'esecuzione"?
Perché quando Fini, allora competitor di Rutelli a sindaco di Roma, propose di spostare i campi nomadi fuori dal Gra di Roma, tutti noi della sinistra (quindi me incluso ed in prima fila) gridammo "tutti i fascisti fuori dal raccordo" ed ora, a più di quindici anni di distanza, prevale l'idea del mio sindaco e del prefetto di compiere in tutta fretta questa operazione smentendo così, sostanzialmente, tutta la politica fin qui seguita dell'integrazione e dell'accoglienza solidale?
Perché devo sopportare lo strazio umano di vedere per le strade, di giorno e di notte, giovanissime prostitute schiave senza che a qualcuno, di destra prima e di sinistra ora, sia venuto in mente di vietare la prostituzione in strada cambiando semplicemente la legge in vigore? Però se i cittadini delle zone interessate scendono in strada e reclamano, con le ronde e con le fiaccole, un minimo di decenza ed anche di lotta alla schiavitù ecco subito le anime belle gridare al fascismo ed al ritorno delle camicie brune.
Sta crescendo ogni giorno di più l'intolleranza, sta montando l'odio per lo straniero e nessuno fa nulla per spegnere queste pericolosissime braci. Centinaia di persone come me, che hanno sempre litigato con tutti per difendere chi entra in questo Paese, che si sono battute come leoni contro l'intolleranza e la violenza xenofoba, sono stremate e ridotte, ormai, alla schizofrenia. Io voglio spegnere quelle braci prima che si trasformino in un incendio di rancori e violenza, non voglio lasciare più il monopolio della legalità alla destra e quindi non capisco, perché dare il voto locale agli immigrati, dopo 5 anni di permanenza nel nostro Paese, quando in nessun grande Paese dell'Europa Occidentale questo avviene.
So benissimo, come tutti gli italiani, che in Italia, ogni giorno, mille e più reati, anche odiosissimi, vengono compiuti da miei connazionali, nessuno crede veramente che la sicurezza venga messa a repentaglio solo dagli immigrati, non voglio e mi opporrò con tutte le mie forze al dagli allo straniero. Ma voglio legalità, voglio la cultura della legalità in questo benedetto Paese, voglio che chi sbaglia paghi.
Claudio Poverini
Risposta di AUGIAS
Se Nicolas Sarkozy ha conquistato l'Eliseo è anche per come ha affrontato prima da ministro dell'Interno, poi durante la campagna elettorale il tema dell'immigrazione. Con durezza, diciamolo. Senza negare, almeno a parole, una tradizione d'accoglienza che si vuole generosa, ma senza risparmiarsi l'elenco dettagliato di tutti i casi in cui i nuovi arrivati saranno immediatamente espulsi. La sua è stata una campagna visibilmente di destra appoggiata dai media e dall'industria ma, anche alla luce della lettera che pubblichiamo (necessariamente tagliata) ciò che dobbiamo chiederci è: sul punto specifico dell'immigrazione dove si collocano oggi i confini tra destra e sinistra?
Ricordo perfettamente gli anni in cui 'Law and Order', slogan della destra americana, era stato adottato nelle campagne elettorali fasciste: 'Legge e Ordine'. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non è più di destra ammettere che la criminalità e il disordine sociale rappresentano un problema grave per l'equità della nostra convivenza. Non è di destra sostenere che l'immigrazione deve essere controllata, o chiedere agli immigrati di farsi carico di una serie di responsabilità civili, ivi compreso (per fare un esempio) l'obbligo di apprendere la lingua nazionale. Non è di destra reclamare una cultura della legalità che valga per tutti.
Al contrario, la cultura della legalità (a ogni livello - qui il discorso sarebbe lungo) è ciò di cui abbiamo più bisogno per evidenti ragioni di giustizia. Non si possono lasciare impegni così delicati alla destra che li assolverebbe a modo suo, con brutalità cieca anche senza arrivare alle cannonate che qualcuno minacciava tempo fa. È la sinistra che deve farsene carico ed è un carico pesante, forse il compito più difficile che oggi debba affrontare. Bisogna cominciare a dirlo con parole forti e chiare, con lucidità di visione, con il coraggio di chi sa innovare, prima che la denuncia del signor Claudio Poverini venga sommersa nel caos di episodi sempre più frequenti di rigetto, di intolleranza. Perché a quel punto la battaglia l'avrebbero persa tutti, gli immigrati e i cittadini.
Corrado Augias
Questo è un problema di ogni italiano e qui a Roma più che a Bitonto è una realtà in cui mai mi sono imbattuto prima...
Articolo di repubblica.it di oggi.
Aiuto, sono di sinistra, ma sto diventando razzista
GENTILE Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, dell'importanza dell'istruzione, delle buone letture e dello studio, l'etica del lavoro e del sacrificio per ottenere qualcosa di duraturo e vero nella vita.
Lotto ogni giorno, al loro fianco, contro la cultura del nulla e dell'apparire, contro i Tronisti e le Veline e i Grandi Fratelli.
Ma questo è un altro discorso e quindi torno subito a me ed alla mia richiesta di aiuto.
A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo.
Non c'è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana.
Ad una signora anziana che ha tossito (forte e ripetutamente) sul tram la giovane ragazza slava seduta davanti a lei ha detto: "Se sei malata devi scendere, vecchia!!". Alle mie rimostranze sia la ragazza che il suo accompagnatore hanno semplicemente risposto: "Tu che c.. o vuoi, fatti i c.. i tua", proprio così tua, alla romana.
Altro giro sul tram, affollato. Sale una vecchietta, si avvicina ad una ragazza di colore, la più vicina all'entrata e seduta tra altre 2 persone anziane e, gentilmente, le chiede il posto: prima non risponde e poi, all'insistenza dell'anziana biascica un "vaffanc.. vecchia puttana". Il vecchietto seduto si alza per darle il posto: io intervengo per dire che non è giusto, lei è giovane e può benissimo alzarsi per una vecchietta. Quella si alza, mi guarda, dice qualcosa e poi mi sputa la gomma americana che ciancicava: l'ho presa per il colletto e l'ho sbattuta fuori dal tram, alla fermata. Tutti ad applaudire ma io mi sono vergognato come un ladro per la mia reazione ed alla fermata successiva sono sceso.
Lavorando al Quirinale ogni tanto vado a comprare un panino in piazza Fontana di Trevi: ho sventato 2 borseggi da parte delle zingarelle. Ad un turista di Palermo ho fatto recuperare tutto il bottino che gli era stato trafugato e, appena mi accorgo della loro presenza di branco in caccia, avverto la polizia che staziona alla fontana: nessuno si muove perché devono stare vicino alle moto o alle macchine.
Ed allora capisco che Fontana di Trevi è terra di nessuno, tra decine di venditori di pistolette che fanno le bolle di sapone e di quegli aggeggi rumorosissimi che si lanciano in aria e fanno il verso dei grilli mentre le bande imperversano.
Di fronte agli stupri che avvengono, troppo frequentemente, in varie città italiane, mi chiedo: e se io stuprassi una giovane araba alla Mecca o a Casablanca, se venissi preso dalla locale polizia a cosa andrei incontro? E se a Bucarest, in metropolitana, avessi accoltellato un giovane rumeno per una spinta ricevuta, che mi avrebbero fatto le locali autorità? Perché devo essere sempre buono ed accogliente con i nomadi, ahi tasto dolentissimo e pericolosissimo, quando questi rubano, si ubriacano, violano la mia casa e la mia intimità, quando rovistano nei cassonetti e buttano tutto fuori, quando mendicano con cattiveria e violenza, quando bastonano le immigrate che non vogliono prostituirsi, quando sbattono i bambini in strada o mandano i figli a scuola con i pidocchi?
Perché se chiedo l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann?
Perché lo schieramento politico che mi rappresenta, se io chiedo certezza delle pene e della detenzione, mi risponde con Mastella che nomina direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia quel Nuvoli Gianpaolo che, secoli fa ormai, ai tempi di Mani Pulite, ebbe a dire di Borrelli "se il procuratore fosse condotto alla forca sarei in prima fila per assistere all'esecuzione"?
Perché quando Fini, allora competitor di Rutelli a sindaco di Roma, propose di spostare i campi nomadi fuori dal Gra di Roma, tutti noi della sinistra (quindi me incluso ed in prima fila) gridammo "tutti i fascisti fuori dal raccordo" ed ora, a più di quindici anni di distanza, prevale l'idea del mio sindaco e del prefetto di compiere in tutta fretta questa operazione smentendo così, sostanzialmente, tutta la politica fin qui seguita dell'integrazione e dell'accoglienza solidale?
Perché devo sopportare lo strazio umano di vedere per le strade, di giorno e di notte, giovanissime prostitute schiave senza che a qualcuno, di destra prima e di sinistra ora, sia venuto in mente di vietare la prostituzione in strada cambiando semplicemente la legge in vigore? Però se i cittadini delle zone interessate scendono in strada e reclamano, con le ronde e con le fiaccole, un minimo di decenza ed anche di lotta alla schiavitù ecco subito le anime belle gridare al fascismo ed al ritorno delle camicie brune.
Sta crescendo ogni giorno di più l'intolleranza, sta montando l'odio per lo straniero e nessuno fa nulla per spegnere queste pericolosissime braci. Centinaia di persone come me, che hanno sempre litigato con tutti per difendere chi entra in questo Paese, che si sono battute come leoni contro l'intolleranza e la violenza xenofoba, sono stremate e ridotte, ormai, alla schizofrenia. Io voglio spegnere quelle braci prima che si trasformino in un incendio di rancori e violenza, non voglio lasciare più il monopolio della legalità alla destra e quindi non capisco, perché dare il voto locale agli immigrati, dopo 5 anni di permanenza nel nostro Paese, quando in nessun grande Paese dell'Europa Occidentale questo avviene.
So benissimo, come tutti gli italiani, che in Italia, ogni giorno, mille e più reati, anche odiosissimi, vengono compiuti da miei connazionali, nessuno crede veramente che la sicurezza venga messa a repentaglio solo dagli immigrati, non voglio e mi opporrò con tutte le mie forze al dagli allo straniero. Ma voglio legalità, voglio la cultura della legalità in questo benedetto Paese, voglio che chi sbaglia paghi.
Claudio Poverini
Risposta di AUGIAS
Se Nicolas Sarkozy ha conquistato l'Eliseo è anche per come ha affrontato prima da ministro dell'Interno, poi durante la campagna elettorale il tema dell'immigrazione. Con durezza, diciamolo. Senza negare, almeno a parole, una tradizione d'accoglienza che si vuole generosa, ma senza risparmiarsi l'elenco dettagliato di tutti i casi in cui i nuovi arrivati saranno immediatamente espulsi. La sua è stata una campagna visibilmente di destra appoggiata dai media e dall'industria ma, anche alla luce della lettera che pubblichiamo (necessariamente tagliata) ciò che dobbiamo chiederci è: sul punto specifico dell'immigrazione dove si collocano oggi i confini tra destra e sinistra?
Ricordo perfettamente gli anni in cui 'Law and Order', slogan della destra americana, era stato adottato nelle campagne elettorali fasciste: 'Legge e Ordine'. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non è più di destra ammettere che la criminalità e il disordine sociale rappresentano un problema grave per l'equità della nostra convivenza. Non è di destra sostenere che l'immigrazione deve essere controllata, o chiedere agli immigrati di farsi carico di una serie di responsabilità civili, ivi compreso (per fare un esempio) l'obbligo di apprendere la lingua nazionale. Non è di destra reclamare una cultura della legalità che valga per tutti.
Al contrario, la cultura della legalità (a ogni livello - qui il discorso sarebbe lungo) è ciò di cui abbiamo più bisogno per evidenti ragioni di giustizia. Non si possono lasciare impegni così delicati alla destra che li assolverebbe a modo suo, con brutalità cieca anche senza arrivare alle cannonate che qualcuno minacciava tempo fa. È la sinistra che deve farsene carico ed è un carico pesante, forse il compito più difficile che oggi debba affrontare. Bisogna cominciare a dirlo con parole forti e chiare, con lucidità di visione, con il coraggio di chi sa innovare, prima che la denuncia del signor Claudio Poverini venga sommersa nel caos di episodi sempre più frequenti di rigetto, di intolleranza. Perché a quel punto la battaglia l'avrebbero persa tutti, gli immigrati e i cittadini.
Corrado Augias
venerdì, maggio 04, 2007
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Red, forse è tempo di digitalizzare i nostri filmini d'epoca..
NB: Le ambientazioni sono sempre quelle!! ;)